Tempo fa mi è capitato tre o quattro volte di trovarmi a Milano e a Roma per lavoro e di avere pochissimo tempo per pranzare. Amo mangiare bene e possibilmente sano, così mi sono imbattuto in “Trapizzino”, questa catena di street food nata dall’idea di due giovani imprenditori romani che si sono inventati di coniugare i concetti di street food e fast food con quello della buona cucina di tradizione romana.
Mangiando il mio triangolo di pizza con lievito madre imbottito di pollo alla cacciatora, ignaro del fatto che a Roma solo in un anno più di un milione di persone ne ha assaggiato uno come il mio, penso al successo. Al mio successo, al successo in generale, all’idea di successo che il mondo di oggi ci trasmette.
Leggo sempre più spesso sui social di persone che promettono il successo in breve tempo e ti propongono la loro ricetta su come ottenerlo in poche semplici mosse.
Come sapete parto dal presupposto che qualsiasi risultato preveda lavoro, impegno, fatica e dedizione, ma vorrei riflettere con te sul concetto di successo.
COS’È IL SUCCESSO PER TE?
Siamo abituati a pensare al successo come visibilità, fama e ricchezza. Tuttavia, una persona di successo non deve necessariamente essere ricca e famosa.
Ma iniziamo dal principio: “successo” è il participio passato del verbo succedere il cui significato letterale è “venire dopo”, quindi stiamo parlando di qualcosa che arriva dopo che ho fatto qualcos’altro. Dunque, per far succedere qualcosa occorre compiere delle azioni.
Per questo dico che il successo non è solo un’etichetta o una questione di immagine, il successo si misura attraverso i risultati che sei riuscito ad ottenere rispetto agli obiettivi che ti sei posto.
E dopo che hai ottenuto il risultato sperato, il fatto di aver raggiunto il tuo obiettivo ti rende davvero felice?
Sembra una domanda scontata, ma ha molto a che fare con il successo e soprattutto con il successo inteso come visibilità.
I tuoi obiettivi dovrebbero essere in linea con i tuoi valori, altrimenti potresti trovarti a raggiungere il risultato sperato, ma non essere felice.
Il successo dovrebbe coincidere con il riuscire a raggiungere i propri obiettivi rimanendo fedele ai propri valori e principi.
Per quanto mi riguarda, a parte la visibilità, il portfolio clienti importante che la mia società può vantare, i risultati ottenuti, le relazioni di valore che ho con molte persone, e tutta una serie di benefici, il mio successo consiste nel fare un lavoro che amo e che mi permette di realizzare non solo me stesso, ma anche di aiutare gli altri a farlo.
Ritengo dal mio punto di vista che questo si possa chiamare successo perché è assolutamente in linea con il valore del contributo che è uno dei valori più importanti per me.
Se mi chiedi se c’è una ricetta per avere successo la mia risposta è no, ma se mi chiedi se esistono delle regole per avere successo e un metodo, allora la mia risposta è sì.
Oggi si parla di scienza delle abitudini del successo, ma già più di 30 anni fa Stephen Covey ha pubblicato The 7 Habits of Highly Effective People, successivamente tradotto in italiano come Le 7 regole per avere successo, che rimane una pietra miliare nel suo genere e in cui sono descritte alcune di queste regole.
Definire una rotta per sapere dove andare e degli obiettivi è fondamentale, così come stabilire delle priorità, vivere la vita con proattività e non subìre gli eventi, imparare a lavorare in sinergia con gli altri, ascoltare, essere disposti ad imparare sempre e da chiunque, curare il proprio stile comunicativo, cercare un equilibrio tra i vari ambiti della propria vita perché ogni ruolo che giochiamo in questo mondo è un ruolo importante sia per noi che per le persone che ci stanno intorno.
Il successo nel lavoro a spese della vita familiare, amicale, spirituale, non è un vero successo.
Come potete notare solo dalla descrizione in poche righe le regole per raggiungere un vero successo nella vita non è così semplice e immediato. Ci vuole impegno, costanza, perseveranza, dedizione e rispetto dei valori propri e altrui.
I modelli che la società ci propone spesso non rispondono a questi canoni: sempre più spesso vengono definite “famose” persone che salgono alla ribalta dall’oggi al domani senza peraltro avere talenti o competenze specifiche per ricoprire il loro ruolo di “famosi”. Fortunatamente altrettanto spesso si rivelano delle meteore che tramontano velocemente.
Chi invece rimane, cresce e dimostra di meritarsi il suo posto nel mercato, allora merita la mia attenzione. Ed ecco che ritorna “Trapizzino”.
Leggendo il sole 24 ore trovo un articolo che riporta l’elenco delle imprese che sono cresciute di più nel 2019 (tra cui Trapizzino) mettendo l’accento su quali siano i fattori di successo per un’impresa oggi in Italia: si individuano nelle leve di sviluppo la digitalizzazione, lo sviluppo dell’e-commerce, l’innovazione tecnologica ma anche il puntare sulla qualità, sulla sostenibilità e sulla valorizzazione delle tradizioni.
Leggendo l’articolo noterete che ciò che emerge è che i fattori che distinguono queste imprese e che le rendono imprese leader e di successo sono fondamentalmente la creatività e il coraggio.
Lo sapevate che 9 start up su 10 falliscono entro l’anno?
Il successo non cade dal cielo e, anche se vogliono fartelo credere, non ci si può improvvisare, bisogna rispettare alcune regole.
– Non basta avere l’idea, dev’essere un’idea creativa e originale e, soprattutto, devi riuscire a comunicarla nel modo giusto.
– Ci sono le persone. Quando si parla di imprenditore di successo non si fa riferimento solo al nome che spicca o a cui fa riferimento il brand, il prodotto o il servizio: dietro a quell’imprenditore c’è una squadra, più o meno corposa, che sposa il progetto e che partecipa attivamente al successo di quel progetto. Un’altra regola è dunque quella di circondarsi di persone che condividano la tua idea e che mettano il proprio talento a disposizione.
Per fare questo è chiaro che l’imprenditore dev’essere dotato di leadership, carisma, capacità relazionali, buone capacità di ascolto e comprensione che per il successo sono ingredienti fondamentali.
– A volte, quando seguo delle start up rimango stupito dell’assenza di un vero modello di business. Stefano Callegari (uno dei due soci di Trapizzino) quando ha aperto il suo primo punto vendita al Testaccio a Roma, l’ha pensato, studiato avviando delle procedure tali per cui quel singolo punto vendita avrebbe potuto essere replicato per 10, 20, 50 100 volte ovunque in Italia e nel mondo, così come ci sono altre migliaia di esempi.
Ecco dunque un’altra regola d’oro: strutturarsi per essere orientati alla crescita sia delle persone, che dell’organizzazione.
E UNA VOLTA RAGGIUNTO IL SUCCESSO?
Riuscire a mantenere il successo richiede tanto se non più impegno quanto raggiungerlo. Non è automatico, non si va avanti per inerzia.
Cosa serve per mantenere il successo nel tempo?
- L’umiltà di riconoscere che non si è mai arrivati, che c’è sempre da imparare, ma anche l’umiltà di riconoscere i propri limiti e di non cadere nell’errore di dare troppo spazio al proprio Ego. Troppe volte ho visto persone raggiungere il successo e poi cadere in un lampo per l’arroganza di sapere già tutto.
Mantenere sempre vivo, sia in te stesso che negli altri, lo scopo, il “perché lo fai”, la fame di volerti migliorare ogni giorno.
Come dicevo prima, tutto quello che fai deve avere un senso. Non può essere o non dovrebbe essere il successo fine a se stesso, ma deve e dovrebbe essere collegato ad un valore più alto. Se perdi di vista lo scopo, tutti i soldi, i beni materiali e la visibilità che avrai ottenuto non basteranno a renderti felice.
– La resilienza non solo come capacità di resistere agli urti della vita (e del mercato), ma anche come perseveranza nel continuare a supportare il successo con investimenti, innovazione, know how, e come adattabilità al mutamento veloce e repentino degli scenari.
– La visione di te stesso proiettato nel futuro, perché anche il successo ha degli effetti collaterali che è bene prevedere e tenere sotto controllo. Ed è fondamentale avere la visione delle possibilità: le persone di successo non si accontentano mai, pensano sempre al passo successivo da compiere e alle possibili insidie dietro l’angolo.
- E ultimo, ma non per importanza, metterei il coraggio. Quando parlo di coraggio, intendo quel particolare tipo di coraggio che appartiene a chi ha un forte spirito interiore: l’andare avanti nonostante le difficoltà, la propensione al rischio, l’audacia di osare dove altri non osano.
Churchill diceva che “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta.”
Spero che questo articolo ti sia piaciuto. Se hai piacere e pensi possa aiutare altre persone puoi inviare il link a un tuo amico o collaboratore.
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Giovanni Porreca
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